Il costo della parcella di un avvocato per una separazione o un divorzio può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui la complessità del caso, il suo livello di conflittualità, la durata del processo o della trattativa stragiudiziale e l’avvocato scelto.
In generale, le separazioni ed i divorzi contenziosi (in cui le parti non sono d’accordo su questioni come la divisione dei beni, il collocamento dei figli, i contributi per il mantenimento ecc.) possono essere molto costosi, mentre i divorzi consensuali (in cui le parti si accordano su tutte le questioni) tendono ad essere più economici.
Le tabelle ministeriali, disciplinate dal DM 55/2014 e successive modificazioni, prevedono dei parametri di riferimento da utilizzare Le tabelle ministeriali prevedono dei parametri di riferimento da utilizzare in alcuni casi previsti dalla legge e che possono essere utili per farsi un’idea del costo della prestazione professionale di un avvocato in una separazione o un divorzio.
Ad esempio, in un divorzio giudiziale con conflittualità medio – alta, applicando i valori indeterminati medi, la parcella di un avvocato potrebbe variare da un minimo di € 5.431,00 ad un massimo di € 16.291,00.
Nel caso della negoziazione assistita, qualora non sia stato concordato un compenso in forma scritta, si dovranno utilizzare i parametri per l’attività stragiudiziale (competenza, mediazione e negoziazione assistita), utilizzando lo scaglione del valore indeterminabile ed il livello di difficoltà della questione che può essere basso, medio o alto.
E’ consigliabile comunque chiedere al proprio avvocato di formulare un preventivo per avere un’idea il più possibile precisa di quelli che saranno i costi della propria separazione o del proprio divorzio.
Oltre al compenso dell’avvocato, a una separazione o a un divorzio possono essere associati altri costi. Ad esempio, può essere necessaria una stima del valore di un immobile, possono essere necessarie spese notarili per eventuali trasferimenti immobiliari, nonché le spese di registrazione e di trascrizione presso gli uffici pubblici competenti.
Un’altra possibile spesa è quella per la consulenza di altri professionisti, come un commercialista o un consulente finanziario, per valutare la consistenza del patrimonio dei coniugi e la loro capacità di contribuire economicamente al mantenimento dei figli. Può essere infine necessario rivolgersi ad uno psicologo, soprattutto per aiutare i genitori a gestire il conflitto familiare nell’interesse dei figli.
Per informazioni compila in modulo sotto oppure chiama il numero 0639745668
Foto di Ibrahim Boran su Unsplash
L'ordinanza n. 24378/2019 della Cassazione stabilisce che, per l'ammissione al gratuito patrocinio, vanno inclusi nel…
Le relazioni familiari sono tra le più importanti della nostra vita, ma purtroppo possono anche…
Il regime di affidamento del minore è mutato nel corso degli anni. A partire dalla…
Con il patrocinio a spese dello Stato (patrocinio gratuito) le persone a basso reddito che…
La tassazione dell'assegno divorzile e di mantenimento