Comunicato stampa del 07/03/2012
Il Tar ha rinviato alla camera di consiglio del 18 aprile 2012 e in quella occasione saranno discusse le istanze cautelari. All’udienza di oggi il Presidente del Tar ha promesso una pronuncia a breve sulle istanze istruttorie formulate dai Giuristi Democratici, avvocati Adami, Sabatino e Bozzi, ivi compresa la richiesta di fornire i dati disaggregati (Municipio per Municipio) della raccolta differenziata a Roma che oggi interessa oltre 600.000 abitanti, con particolare riguardo alle risorse impiegate ed alle tempistiche per il raggiungimento dei risultati.
Non si tratta di un mero rinvio; se le istanze istruttorie saranno accolte il collegio avrà a disposizione nuovi importanti elementi per un sereno giudizio in merito a questa delicatissima vicenda. Restando ai dati del 2010 con solo il 13,25% di romani che eseguono la differenziata sono state raccolte 403.000 tonnellate pari al 22% del totale dei rifiuti prodotto dalla città. Allo stato attuale i dati di cui disponiamo, seppur aggregati, fanno riflettere sulle potenzialità della differenziata e forniscono un elemento in più a dimostrazione della infondatezza in concreto dei presupposti della scelta adottata con i provvedimenti emergenziali.
Perché realizzare due nuove grandi discariche quando, implementando la differenziata su tutto il territorio di Roma Capitale – come previsto dal piano rifiuti e come imposto dall’Unione Europea – si potrebbe ridurre drasticamente e realisticamente in tempi brevissimi la quantità di rifiuto da smaltire in discarica, rendendo così le attuali volumetrie esistenti ben superiori al fabbisogno necessario per molti anni ?
Il comportamento processuale sino ad ora tenuto dall’Amministrazione dimostra che lo stato di emergenza è stato disposto in assenza di una motivata istruttoria. Attualmente non è possibile rinvenire nessun atto dal quale emergano i dati istruttori e il processo logico seguito dall’Amministrazione per arrivare a ritenere che lo stato della gestione dei rifiuti sia tale da giustificare l’utilizzo di uno strumento così straordinario (ai confini legali del nostro ordinamento) qual’è lo stato d’emergenza.
Tutti gli interventi programmati e posti in essere dal Commissario delegato sono antitetici rispetto ai criteri ispiratori dell’intera legislazione comunitaria e nazionale sui rifiuti e sulle discariche che vedono lo smaltimento in discarica come l’ultima delle soluzioni praticabili dopo la prevenzione, la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio ed recupero di altro tipo.
Mario Sabatino – Pietro Adami – Silvio Bozzi
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