Il crack della banca tedesca Wirecard sta creando moltissimi problemi ai titolari di carte a marchio SisalPay. Gli utenti di SisalPay hanno visto bloccare le proprie carte prepagate e, malgrado le rassicurazioni del servizio clienti, il disservizio non è stato ancora completamente risolto.
Comunicato stampa dell’ADUSBEF Nazionale:
CONTI BLOCCATI E TRANSAZIONI RESPINTE: LE GRAVI CONSEGUENZE DEL CRACK “WIRECARD” SUGLI INVESTITORI E SUI POSSESSORI DI CARTE SISALPAY IN ITALIA
È di pochi giorni fa la notizia dello scandalo che ha colpito la società tedesca Wirecard, leader mondiale nei servizi finanziari e tecnologici finita su tutti i giornali per il colossale buco da 2 miliardi di dollari emerso nei suoi conti.
Si tratta di un’azienda esplosa contemporaneamente al declino delle banche tradizionali, tra cui Deutsche Bank, che si occupa di garantire la buona riuscita delle transazioni di pagamento online (anche per le compagnie aeree), sia che i consumatori paghino tramite smartphone, sia con carta di credito o PayPal, incassando, per il rischio sopportato, un premio.
Il disastro dei giorni scorsi, tuttavia, sul quale stanno indagando le autorità, ha riversato le proprie conseguenze anche in Italia sui possessori di carte SisalPay, e, in conseguenza del blocco immediato di tutti i servizi che si appoggiano alla Wirecard Card, i conti sono stati di fatto paralizzati senza preavviso.
“Sono giorni che riceviamo segnalazioni da tutte le zone d’Italia – fa sapere il Presidente Adusbef Avv. Antonio Tanza – i possessori delle carte prepagate SisalPay non hanno la possibilità di utilizzarle in alcun modo: i conti risultano essere stati addirittura bloccati, pertanto non è possibile prelevare denaro o effettuare pagamenti o bonifici. Come se non bastasse la crisi economica e di liquidità, acuita dalla diffusione del COVID-19, i consumatori italiani sono costretti a pagare le conseguenze di uno scandalo economico che ha investito la Germania. Tutto ciò è inaccettabile”.
L’azienda italiana che fino ad oggi ha offerto i propri servizi usufruendo proprio della gestione di Wirecard, per correre ai ripari ha promesso di trasferire il saldo del conto dei propri clienti direttamente su una nuova carta prepagata, emessa in partnership con Banca 5 – Gruppo Intesa Sanpaolo, “ma tale soluzione non è di certo sufficiente a riparare i danni che da giorni circa 325.000 possessori delle prepagate SisalPay stanno patendo, anche perché – continua il Presidente Tanza – non sono state indicate modalità e tempistiche di tali operazioni”.
Ulteriore problematica è quella che riguarda gli investitori: il titolo Wirecard ha subito un tracollo in Borsa e il valore delle azioni è passato nel giro di una settimana da 100,00 a 1,00 euro. Sul punto il Presidente della BaFin, l’autorità federale di vigilanza finanziaria tedesca, si è affrettato a dichiarare che non si dispone di mezzi idonei a neutralizzare disastri economici del genere. Verrebbe da chiedersi, tuttavia, per quali ragioni proprio il Presidente Felix Hufeld un anno fa abbia denunciato due giornalisti del Financial Times per aver messo in dubbio alcune pratiche contabili della Wirecard. E c’è già chi paragona il caso al Crack Parmalat.
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